Recensione Grey’s Anatomy 14×15 “Old Scars, Future Hearts”

Ciao a tutti! Mi chiamo Francesca e mi occuperò delle recensioni di Grey’s Anatomy per il resto di questa stagione. Iniziamo pure con la puntata di questa settimana: ” Old Scars, Future Hearts“.

I. Meredith e Cerone: Il ricatto

La situazione per Meredith non sembra essersi messa molto bene visto che, come purtroppo  temevo, la vecchia amica di Ellis ha intenzione di farle pagare gli errori della madre. Scopriamo infatti che la cara vecchia Ellis si prese il merito vincendo il suo secondo Harper Avery, omettendo il nome di Marie dal progetto che presentò. Credo che tutti noi ci sentiremmo come Marie se Ellis ci avesse fatto una cosa del genere e vediamo che anche Meredith, con l’aiuto di Alex, comincia a capire il suo punto di vista. Quella che invece sembra non capire ma essere solo presa dalla sua occasione di “vendetta” (concedetemi la licenza) è proprio Marie, che nel confronto con Meredith scopre le sue carte: concederà il polimero a Meredith solo se lei annuncerà che in realtà il premio non è mai stato solo di Ellis, in più se Meredith non accetterà non perderà solo il polimero, ma si troverà oscurata e privata del merito di aver strutturato il processo di funzionamento del polimero stesso. Lasciatemi dire che non ho creduto per un solo secondo alla farsa di Marie che ha chiamato Meredith “la cosa più vicina a una figlia”, perché se ci avesse creduto davvero non avrebbe neanche pensato per un secondo a farle una cosa del genere. 

A volte l’ambizione supera ogni cosa, persino l’affetto.

II. Il passato – Alex e Jo

Grazie al caso settimanale di cui si occupano i nostri chirurghi, Alex e Jo rivivono momenti del loro passato. È cosi che ci troviamo di fronte un giovane Alex intento a dividersi tra lo studio, una vita sociale e la madre; per la prima volta (da ciò che mi sembra ricordare) abbiamo finalmente un accenno di come sia stata la vita di Alex mentre cercava di prendersi cura di sua madre, affetta da gravi disturbi mentali. Tristissima e dolcissima allo stesso tempo la scena in cui, dopo essere stato schernito dalla sua ragazza, torna a casa per prendersi cura di sua madre che in un breve momento di lucidità lo riconosce e lo abbraccia. Quella volta fu lei a prendersi cura di lui. 

Ci viene mostrata anche una giovanissima Jo Wilson, prima di Paul e nel periodo in cui viveva da sola in macchina. Anche qui sono stata contenta di aver visto chi era Jo prima, di come vivesse con la paura di essere delusa e si vedesse costretta a lasciare tutti quelli che potevano renderla felice. Emblematico mostrarci il passato dei due per poi darci, finalmente, il lieto fine che aspettavamo. Sono molto felice che siano pronti a compiere questo passo importante, felice che tutto ciò che li aveva frenati dal compiere il grande passo l’ultima volta, ora sia stato affrontato e abbiano trovato la loro casa, l’uno nell’altra.

 

III. Maggie, i cadaveri e Jackson

Brevemente, vediamo anche una giovane Maggie alle prese con la sua prima autopsia e a quanto pare anche con la sua prima cotta. Devo ammettere che alcune sue scene sono state molto esilaranti, in fondo, il suo personaggio non mi è mai dispiaciuto. Ci sono scene di cui avrei volentieri fatto a meno? 

Decisamente .

La questione con Jackson (non voglio chiamarli coppia, non ci riesco) ha avuto alcuni momenti divertenti come le confessioni in sala operatoria sul passato da secchiona e altre decisamente imbarazzanti che avevano, chiaramente, lo scopo di passare per adorabili e romantiche. Tralascerò il fatto che Jackson sembra essere così preso da lei tanto da tagliarsi un dito. La serata per i due si conclude con un drink e delle confessioni sugli amici immaginari. La prossima puntata sarà difficile da affrontare e so già che avrò l’orticaria. Questa “coppia” (ok, ci ho provato) per me non ha motivo di esistere, gli autori stanno forzando quella che poteva rimanere una meravigliosa amicizia e sono estremamente delusa da questa scelta narrativa che ci è stata propinata per quasi tutta la stagione.

IV. April

È chiaro a tutti come dopo una serie di situazioni April abbia perso sia quella fede che era la sua guida morale, sia se stessa diventando una persona completamente diversa, una nuova April, forse. Queste ultime puntate sono state caratterizzate da tanti segnali che nessuno è stato in grado di leggere, in primis Jackson, che da essere il suo migliore amico, perché prima di tutto questo era il suo migliore amico, è passato a essere uno sconosciuto assoluto. Questo mi ha deluso in modo indescrivibile, davvero. Ma quello che più mi ha deluso in questa puntata è stato  vederlo portare Harriett a sua madre e limitarsi, come sempre, a chiederle se andava tutto bene. Seriamente Jackson? Lasci tua figlia con una che sta in quello stato e con uno sconosciuto, senza insistere o fare qualunque altra cosa?

Ma che hai in testa?

Ah giusto, Maggie.

Ad ogni modo, la cosa che mi è piaciuta solo in parte è stato il fatto che per farla parlare, per far scattare qualcosa in April, sia servito uno sconosciuto. È anche vero che, probabilmente, solo una persona che ha vissuto ciò che sta vivendo lei ora,  poteva capirla al meglio. Tuttavia così come Koracick ha perso un figlio, lo hanno fatto anche April e Jackson, eppure lui mi sembra completamente disinteressato. Comportamento assolutamente incoerente visto che fino a due puntate prima era infastidito per le battute fatte dalle matricole su di lei.

Sono confusa, molto confusa e molto delusa.

Ad ogni modo, ho apprezzato che qualcosa si sia smosso in lei e mi auguro che sia solo l’inizio. Spero davvero che dopo questa bella litigata che si è fatta con Dio torni a parlarci e ritrovi se stessa, se lo merita.

V. Conclusione

Ho trovato questa puntata un po’ sottotono, come d’altronde sono state le ultime. Alcuni personaggi completamente isolati dagli altri e altri ancora totalmente assenti come Arizona che ormai sembra già partita per chissà dove. Nonostante mi sia mancato il suo magic smile e le sue scene con Carina, ho apprezzato le scene  Jolex e Omelia, per i quali spero che questa parentesi dello “sfruttarsi a vicenda” non solo finisca presto, ma che possa rappresentare un nuovo inizio. 

Alla prossima!

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