Droga e potere: perché amiamo queste serie?

Droga: un argomento comune che non passa mai di moda

Plata o plomo? è probabilmente una delle citazioni più celebri degli ultimi anni telefilmici, insieme a I am the danger e alll’italianissima Vienete a piglia’ ‘o perdono.
Frasi estrapolate da tre show cult: Narcos, Breaking Bad e Gomorra, che ha ricevuto moltissimi consensi anche oltreoceano.
Ma cos’hanno in comune queste tre serie oltre all’incredibile successo tra giovani e adulti in tutto il mondo?
Il fatto che tutte e tre parlino di droga?
Be’, sì.
Ma non si tratta soltanto di questo.

Stati Uniti, Colombia, Italia: Paese che vai, re della droga che trovi…

Narcos, Breaking Bad e Gomorra, ma anche El Chapo o la più recente Suburra (prima serie italiana targata Netflix) raccontano di un riscatto: non importa se si tratta di rispettabili professori del liceo o figli di boss della Camorra, in ogni caso c’è sempre qualcuno che ha bisogno di dimostrare agli altri di che pasta è fatto.
Pablo Escobar è solo un ragazzino inesperto che contrabbanda merce di poco valore quando capisce che è in grado tirare su un vero e proprio impero della droga; allo stesso modo Walter White si rende conto di poter utilizzare la sua conoscenza in ambito chimico per creare il prodotto più puro – e più costoso – del New Mexico.


Piccoli uomini con grandi aspirazioni, che progettano la scalata verso la vetta del successo studiando ogni cosa nei minimi dettagli, talvolta lasciandosi guidare da persone con più esperienza o più intraprendenti, come l’indispensabile Jesse Pinkman.

…o regina!

E se credete che spaccio, violenza e soldi siano argomenti che appassionano solo il pubblico maschile, vi sbagliate di grosso: la corsa al potere affascina enormemente la considerevole fetta di spettatrici di serie televisive, tanto da persuadere le reti a mettere in scena delle donne incredibilmente ambiziose nella loro ascesa al trono.
Ovviamente mi riferisco a Queen of the South (che dovreste assolutamente vedere!).

Edunque, perché amiamo alla follia queste storie? Perché noi vorremmo essere loro: vorremmo essere Walter, Pablo, Ciro, Teresa.
Non nel senso letterale del termine (posto che sicuramente nelle aspirazioni di qualcuno c’è sicuramente quella di diventare signore della droga) ma nella capacità di guadagnarsi una credibilità e un proprio posto nel mondo.
Per le nostre generazioni, nate e cresciute nell’incertezza, una posizione sociale sembra una chimera, un sogno irrealizzabile; vedere la realizzazione seppur da lontano, attraverso lo schermo del PC o del televisore, sembra portarcela un po’ più vicina.

Top