10 cose del 1985 che dovremmo avere nel 2015

Dal genio di Zemeckis e Gale nasce nel 1985 la grandiosa saga di “Ritorno al Futuro”, divisa in tre parti, prodotta da Spielberg e lanciata dagli Universal Studios.

Questa trilgia vede come protagonisti Marty McFly (Micheal J. Fox) e Emmett Brown (Christopher Lloyd) alias “Doc”, uno scienziato che ha fatto di una fantastica DeLorean DMC-12 una macchina per viaggiare nel tempo.

L’idea è nata da Bob Gale: mentre rovistava in soffitta trovò il diario del padre adolescente e cominciò a interrogarsi su “cosa sarebbe successo se…”, cosa che d’altra parte almeno una volta nella vita facciamo tutti.

All’inizio la proposta è stata bocciata, poichè troppo poco volgare rispetto alle mode cinematografiche dell’epoca, ma poi dopo varie peripezie e discussioni ottenne l’approvazione e il conseguente successo che fa di questi dei signori film.

In breve la trama, basata su interruzioni e modifiche della linea spazio temporale e il tentativo di risolvere tutto, si svolge a partire dal 1985, tornando poi nel primo capitolo nel 1955, per errore, causando il mancato incontro dei genitori di Marty che, grazie all’aiuto di “Doc” del passato, riesce a farli innamorare di nuovo per poi tornare nella sua epoca. Il secondo capitolo è quello che ci riguarda più da vicino poichè nella prima parte è ambientato nel futuro, precisamente il 21 ottobre 2015, ma di quello che viviamo noi oggi a livello di mode e tecnologie non c’è proprio nulla.

Fatto sta che questa seconda parte è quella più piena di casini temporali, poichè è tutto un concatenarsi di disastri causati da Marty stesso che tenta di far fortuna grazie ad un almanacco di vincite sportive che finisce nelle mani sbagliate. Ed ecco che il pubblico parte insieme ai nostri eroi dal 1985 al 2015, di nuovo in un 1985 “alternativo” ed infine ancora nel 1955 per porre fine a tutti i pasticci.

Nel terzo capitolo abbiamo un tributo alla storia americana dato che è ambientato nel 1885 e quindi nel “vecchio West”. Qui è Marty che, grazie alle conoscenze acquisite, salva Doc da un’epoca che potrebbe costargli la vita. Ed è qui che si conclude il tutto, con un treno a vapore tramutato in macchina del tempo e tutti felici e contenti.

Questo era per chi non ha mai avuto il piacere di vedere questa trilogia, ma vi assicuro che è da non perdere per avere un minimo di cultura fantascientifica.

Oggi, proprio oggi, stiamo tutti aspettando che Marty McFly arrivi dal 1985 nel nostro presente a bordo di una DeLorean volante insieme a Doc, ed è per questo che sarebbe il caso di fare un resume delle dieci cose che ci mancano per farlo sentire a proprio agio.

Ergo…

10 COSE DEL 1985 CHE DOVREMMO AVERE NEL 2015

1) LE BAND CHE SPACCANO: Marty proverebbe ribrezzo ad arrivare in un 2015 dove i complessi più conosciuti sono i One Direction e i TheKolors

Perciò dovremmo tornare ad avere band come i Duran Duran, gli Spandau Ballet, i Simply Red e i Depeche Mode. Per non parlare del memorabile concerto “Live Aid” il 13 luglio e dei singoli della giovane Madonna.

2) I CARTONI ANIMATI

Marty magari era un po’ vecchio per il genere, ma rispetto a quello che i bambini vedono oggi accendendo la tv…

Direi che Occhi di Gatto, Pollon, Lady Oscar, l’Incantevole Creamy, Lupin III, Mila e Shiro, le Tartarughe Ninja stravincono.

E guarda un po’ il memorabile contenitore “Bim Bum Bam” è nato proprio negli anni ’80.

3) I TELEFILM

Proprio come oggi l’appuntamento con la tv era fisso, senza però l’uso della pirateria e dello streaming. Classici come Saranno Famosi, Arnold, I Robinson, A-Team e Miami Vice, per non parlare del mitico Kojak sono nati proprio durante l’adolescenza del nostro Marty. Tutto ciò che abbiamo ora lo dobbiamo sicuramente a questi predecessori.

4) DISCORING alias TOP OF THE POPS

Non ditemi di no, un po’ vi manca il programma televisivo più gettonato a livello musicale, prima ancora di MtvMusic c’era questo, e tutta la musica la conoscevate lì e la mettevate nei mitici walkman a cassetta o CD.

5) LA TELEFONIA

Se Marty avesse dovuto telefonare sarebbe rimasto spaesato dall’uso dei prefissi telefonici, che allora non esistevano per le chiamate urbane, e dalla scomparsa delle cabine in cui con un gettone da 200 lire (10 centesimi) facevi minuti e minuti di chiamate.

6) I BAR “SOCIAL”

Prima della nascita di tutti i social gli amici si trovavano nei bar di quartiere con appuntamento fisso, non stavano attaccati ai cellulari tra Facebook e Whatsapp ma PARLAVANO, azione a quanto pare oggi sconosciuta ai più.

7) LA PANINERIA

Non è che oggi non esiste, per carità, ma è cambiato di molto “l’uso” che se ne fa.

A proposito di appuntamenti, anzichè la “tappa Mc” (o meglio “Tappa Burghy” dati gli anni…) c’era la Panineria, ovvero si usciva a mangiare un panino. Se vi state chiedendo da quanto tempo esiste il baracchino dei panini fuori dalla vostra discoteca preferita ecco, ora lo sapete. Un rito ormai diventato un’aggiunta a serate già “importanti” di per sè, mentre una volta ci si accontentava di passare la serata mangiucchiando un panino con la salamella.

8) IL RIENTRO ALLE 2 DI NOTTE

Pensateci: se l’orario di rientro fosse fissato alle 2 di notte per tutti, senza essere additati come sfigati, la vita sarebbe più sana e semplice per tutti.

Ora l’apericena è alle 21, le discoteche si riempiono all’una quando va bene e se vuoi goderti una serata come si deve in compagnia devi tirare per forza mattina. Negli anni ’80 non c’era questa esigenza, anzi, ci si divertiva con poco senza dover perdere ore di sonno, e Marty lo sapeva.

9) I LENTI

Negli anni ’80 il ballo lento in discoteca piuttosto che in una festa in casa era un rito. Quanto sbatti in meno se ora allo scoccare della hit romantica del momento i ragazzi fossero moralmente obbligati a chiedere a una ragazza di ballare mani nelle mani o abbracciati dolcemente, invece ora con la musica a palla e i maschietti senza palle la cosa si è fatta molto difficile e più che un “Appoge” non puoi pretendere. Ormai se vuoi ballare un lento puoi solo sperare di entrare a Uomini e Donne.

10) LA COMPA

Avete presente quando in vacanza al mare o in montagna si formano quelle mega compagnie e si passano le serate tra una birra e chiacchiere a non finire? Ecco, ai tempi di Marty McFly la cosa era di uso comune: non esistevano “mini compagnie”, nessuno veniva escluso. Nel quartiere si formavano le “compa” di venti o più persone, che si ritrovavano negli stessi posti e si divertivano almeno dieci volte rispetto a quello che è il tran tran del weekend che conosciamo. Non esisteva lo sfigato, il popolare, la coppietta di fidanzatini che esce da sola se no si mollano, tutti erano amici di tutti e, anzi, se si aggiungeva qualcuno meglio ancora.

Oggi purtroppo questa cosa si è persa a causa degli stereotipi che invadono la nostra società, ci sono persone che non ci sognamo nemmeno di invitare a unirsi per paura di essere giudicati e ci sono gli amici di convenienza, con cui si esce giusto per non stare da soli. Questa è la cosa che mi manca di più e che mi piacerebbe poter vivere.

E adesso mi è venuta voglia di vivere negli anni ’80.

Marty, se passi di qua portami indietro con te!

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